Quando ho pensato a questo blog ero nel mezzo di un blackout.
Un blackout reale che si sovrapponeva, forse, ad uno mentale ed emotivo.
Ho realizzato che stare seduti al buio era piacevole, ma solo per un po' e dunque ho ripreso a camminare. Perché io adoro uscire la mattina e camminare con il vento fresco in faccia e guardare il sole che fa i capricci, ma tanto poi esce.
Adoro, però, anche rientrare a casa dopo una giornata di pioggia, sedermi sul letto e staccare il cervello, vivere una sorta di blackout temporaneo.
Che dura giusto il tempo di ricordarmi che, qui dove sono, ci sono i tramonti più belli che abbia mai visto e allora annego gli occhi e il cuore nella luce arancio, che diventa rosa.
(credo di conoscere una canzone molto adatta per spiegare ciò, ma temo di non ricordarla. Perché altrimenti non sarei io.)
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