giovedì 26 aprile 2012

Under pressure...under the rain...under

Ho sempre sostenuto che lavorare sotto pressione mi garba.
Allora perche' non scrivere un post da una tastiera senza lettere accentate in una sala gremita di gente, che parla in un' altra lingua, che lavora, che stampa, fotocopia e incolla, ride, mangia, scive mail e si lamenta, a ragion veduta, del freddo inclemente?
Tutto cio' perche' il mio computer e' andato in vacanza, giusto per non essere brutali e dire che ha deciso di abbandonarmi. Ci ho provato in tutte le lingue a dirgli che deve lottare e resistere almeno fino a maggio.
Spero di essere stata convincente, ma ad ogni modo, considerato che la mia arte oratoria non e' piu' quella del periodo aureo del liceo classico, l'ho consegnato ad un tipo, che pare faccia miracoli.
Al computer, si aggiungono raffreddore, pioggia, freddo e vento atlantico.
Eppure, sono viva e lotto insieme a voi. Mi chiedo solo dove sia andata la mia primavera.
Senza pc e internet e senza sole, ho gia' riletto i libri che avevo con me, scaricato il mio i-pod, mangiato una quantita' di biscotti indicibile...che mi resta da fare?
Accetto proposte.

 

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