lunedì 30 aprile 2012

E sentii in gola il nodo gordiano...

Dicono che il segreto e' respirare, magari in un sacchetto. Io non ci ho mai provato perche' sono pigra e, mentre affondo nei miei pensieri, di alzarmi ed andare a cercare un sacchetto, proprio non ci penso.
Non respiro neppure quando l'onda dei pensieri mi sommerge, resto in apnea. So che di tanto in tanto arriva, come arriva la primavera, come arriva la storta alle caviglie quando sono distratta, come arriva la busta della spesa troppo pesante.
Eppure ogni volta mi sorprende, mi trova impreparata; mi travolgono le mie sconfitte, le cose andate storte, le cose che ancora devo fare e mi sembrano impossibili, i momenti che ho perso, le occasioni sfumate.
Sembra di affogare. Le mie orecchie sembrano percepire solo due parole in un mare di lettere e suoni: 'se avessi'.
Non ci sono braccioli per resistere a questa mareggiata mentale. Deve passare.
E passa. So nuotare  e conosco le acque della mia testa; faccio il morto e intanto il peggio passa, allora ricomincio a battere i piedi.
Arrivo a dorso a riva, un po' ammaccata ma niente di grave, in genere.
Oggi mentre nuotavo e ricominciavo a respirare, pensavo a quanta fortuna ho. Ieri, ad esempio, ho preso un treno che era gia' partito; la mia amica l'ha fermato per me. Una scena surreale, il controllore-macchinista mi ha gridato qualcosa che, per mia fortuna immagino, non ho capito ma alla fine mi ha sorriso e ho fatto un viaggio meraviglioso. Un treno lento che costeggiava un fiume e poi si avvicinava all'oceano, poi tornava tra i boschi e io sempre li' a sperare di rivedere quell'azzurro sconfinato, che ti libera e allo stesso tempo ti spaventa.
E poi stanotte, ho fatto un sogno strano ma ho visto una persona che mi manca tanto e avrei voluto non finisse mai.


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